Sora Lella: 32 anni senza la “matrona” romana dal cuore biancoceleste
Il 9 agosto di 32 anni fa, Roma salutava per sempre una delle sue voci più autentiche: Elena Fabrizi, per tutti la Sora Lella. Attrice amatissima, regina della cucina romana, simbolo di romanità verace… e soprattutto laziale nell’anima.
Nata nel 1909 all’ombra del Cupolone, portava con sé un legame viscerale con la Lazio, che raccontava con parole semplici e taglienti, destinate a diventare leggenda:
“Ma se la Lazio è nata prima della Roma, io so’ romana… voglio esse laziale!”.
Il cuore romano, l’anima biancoceleste
Per la Capitale, la Sora Lella è stata un’icona della Roma di una volta: dialetto genuino, carattere schietto e la capacità di far sentire tutti “di casa”. Per i tifosi biancocelesti, invece, è stata un simbolo di lazialità pura, quel senso di appartenenza che va oltre il calcio.
Nei suoi ristoranti – prima a Campo de’ Fiori e poi all’Isola Tiberina – la Lazio era sempre presente. Dietro la cassa, un grande poster biancoceleste ricordava a tutti qual era la sua squadra del cuore.
Non solo attrice e cuoca, ma custode di una fede
Il calcio per lei non era un passatempo: era una questione di identità. Quando nel 1977 il cantante romano Aldo Donati esitava a scrivere un inno per la Lazio, fu proprio lei a spronarlo. Da quella spinta nacque “Sò già dù ore”, un canto che ancora oggi fa vibrare gli spalti dell’Olimpico.
Un’eredità che non si spegne
Oggi, a più di tre decenni dalla sua scomparsa, la Sora Lella rimane una bandiera: non solo per la Lazio, ma per tutti coloro che credono che tifare significhi portare avanti una storia. La sua voce, le sue ricette, le sue battute e la sua frase storica restano parte indelebile del patrimonio culturale romano e biancoceleste.
💙 Ciao Sora Lella, laziali come te non ne nascono più 🤍




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